SI PUO' IMMAGINARE UN MONDO DIFFERENTE
S Sabrina Vincenzi

SI PUO' IMMAGINARE UN MONDO DIFFERENTE

12 mag 2020

 

Andrà tutto bene, lo ripetiamo a noi stessi ed alle persone più care, quasi fosse un mantra per rassicurarci o per sconfiggere la preoccupazione.

Non sarà più la stessa vita dopo questa epidemia pandemica che ha colpito tutti in modo quasi democratico, senza fare sconti a nessuno.
Molti anche i personaggi famosi che se ne sono andati a causa del virus; e sono troppi i nostri nonni, zii, prozii morti e con loro la memoria storica di una nazione, tàc, sparita. 
Non sono numeri ... sono mamme, nonni, papà, zii, amici. 
Morti soli, il Covid 19 è la malattia che fa morire soli, diceva un'infermiera "non li puoi nemmeno salutare".

E' un cambiamento epocale, reale, sembra un film americano, di quelli che tante volte abbiamo guardato sgranocchiando popcorn o marshmallows nella multi sala del centro commerciale, ma non è un film, è la nostra vita.

Il virus ci ha imposto di fermarci, un imperativo categorico globale, 
per capire, per imparare, per riflettere e, perchè no, anche per immaginare un mondo differente e provare a crearlo questo mondo differente, per noi e per chi verrà dopo (i nostri figli, i nostri nipoti).

In queste lunghe settimane di lock down abbiamo rallentato tutti, ci siamo trovati  a disposizione un sacco di tempo cui non eravamo abituati; dapprima ci siamo dedicati alle pulizie delle nostre case, poi alla loro sistemazione, poi a cucinare pizze e pane e conserve; contemporaneamente chi ha figli si è trovato a dover organizzare il tempo in modo da permettere loro di seguire la scuola e di non impazzire in casa.

Leggevo giorni fa qualcuno che scriveva che siamo nella stessa tempesta ma non nella stessa barca, ed è così; chi ha spazi ampi, e chi non li ha; chi ha la connessione internet e chi no; chi ha giardino o terrazzo o balcone, e chi invece abita in un gigantesco condominio nella periferia di una città...
Ed ora dopo il lock down, con il susseguirsi delle varie "fasi" dobbiamo imparare una nuova socialità, dobbiamo imparare a relazionare in modo diverso, con più pacatezza, con meno furia; un amico mi disse qualche giorno fa che ora abbiamo tempo per gustare la nostra vita senza ingurgitarla.
Queste settimane passate "rinchiusi" ci hanno fatto capire quanto siano importanti gli sguardi, i profumi delle persone, il tocco leggero di una carezza, l'abbraccio di chi si ama, camminare mano nella mano, una pacca sulle spalle. 

Ed abbiamo anche compreso quanto ci manchino i luoghi: a me è mancato lo sciabordio delle onde, la musica ascoltata in auto, gli abbracci alle persone che amo; ad altri il caffè al bar o le chiacchiere con qualche conoscente per strada, gli amici, i parenti, la gente..

Ognuno di noi ha provato nostalgia, dolore, senso di vuoto.
Abbiamo avuto tanto tempo per stare con noi stessi, senza il filtro della socialità, abbiamo capito quanto sia importante la libertà, abbiamo rivalutato il valore della presenza delle persone, abbiamo sovvertito le priorità, abbiamo cambiato l'ordine dei nostri desideri, abbiamo avuto visioni del futuro, e tante altre sensazioni.

Ora credo sia necessario avere desideri, avere voglie e visioni, dobbiamo abbandonare le paure perchè il nostro paese si sta rialzando lentamente, per riprendersi la vita, ascoltiamoci e abbandoniamo le paure.

C'è un'unica cosa che spero ci abbia insegnato tutto questo pandemonio pandemico, e questa cosa è il rispetto, simbolo di civiltà!
Sabrina Vincenzi

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R renzamara@gmail.com
2 giu 2020

❤️